Ci vogliono dieci milioni di braccia
per cingere l’amore
e non lasciarlo fuggir via.
Mille milioni di parole
perché da malato resista,
e tutta la pioggia del mondo
per dissetarlo, e sopravviva.
Ci vuole la dolcezza del miele
quando l’amore è perduto
e s’ubriaca di
lacrime
e s’annega di birra.
Ci vuole un cielo di brezza
per l’amore riavuto,
per l'anima sottile
per l'anima sottile
che piroetta alla vita.
È così, piano piano,
che ogni spigolo arrotonda
ed il giro ricomincia.
Ci vuole un Poeta per vestire l Amore di Parole sublimi. Luisa
RispondiEliminaBELLISSIMA! Questi sono giorni di tribolazioni anche intense, per qualcuno... eppure sono giorni che consentono spiragli, come questo... sono giorni che danno tempo, quello che non c'era, mai... E così ci ritroviamo, ritroviamo noi stessi, anche negli altri perché abbiamo la lucidità di sentirsi uguali sotto il profilo umano. Ebbene, io, in questo tempo, tra le altre cose ho avuto modo di riscoprire te e la tua poesia, bella, dolce, misteriosa, avvolgente. Ti ringrazio. Un abbraccio. Ciao Giuseppe agi
RispondiEliminaCi vogliono i versi innamorati di un Poeta, per illuminare questo tempo oscuro che ci opprime.
RispondiEliminaGrazie Giuseppe, ora più che mai.
Un abbraccio.
Luisa
Complimenti Giuseppe,sto leggendo con calma tutte le tue poesie,oltre che ammirare i tuoi quadri, molte sono belle e profonde,come questa,mi piace l'ultima frase,ogni spigolo arrotonda ed il giro ricomincia.Ciao e Buona Pasquetta.Mariuccia
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