giovedì 30 luglio 2020

La perlina




Ho trovato una perlina
persa per casa.
Assomiglia a un quarto d’ora,
a una parola tra amici,
all'incanto di fronte a un panorama.
Da tempo non possiedo una collana
e va già bene una perlina.
Pur se coltivata.

sabato 25 luglio 2020

Una carezza


Quando le stanze sono buie
pur a luci accese
ed il mare è secco
anche se piove.
Quando le stelle mordono
come fame a mezzogiorno
ed i sogni annegano,
vinti, nel cassetto,

con premura
poso una mano su una guancia,
cosicché l’una consoli l’altra
e sappia che una carezza salva

dall'idea d’esser già morti.

martedì 21 luglio 2020

L'animo ipocondriaco




Il mio piccolo esploratore di sintomi
non scopre mai oro.
Se ne sta di vedetta
sulla penombra dell’anima
a trovar crampi,
bozzi, singhiozzi,
dall'alba a mezzanotte,
dalle unghie all'orizzonte.
Un piccolo esploratore
che sequestra i miei occhiali
cosicché io non possa
vedere nel corpo
un amico virtuoso.
Per lui, protagonista ansioso,
anche un pelo diventa:
incubo pericoloso.

giovedì 16 luglio 2020

Volare alti




Ho conosciuto il dolore
che ti taglia a fette,
la solitudine che secca il cuore,
la carità che nessuno ascolta,
la noia assoluta senza un perché.
E ho imparato che sedersi
sul fondo a volte consola,
ma volare alti
fa sentire un re…

sabato 11 luglio 2020

Le parole



Non sarà dandoti per vinto
che scoprirai il tesoro:
già lo possiedi
ben nascosto in tasca.
Dirai: “Anche se frugo,
rimane vuota, senz'oro,
senz'amore, senza speranza…”.
Ma solo così  
darai valore alla mano,
darai valore alla tasca.
Potrai riempirla, allora,
sempre più di parole:
il mondo ne ha per tutti,
anche di tue che non sapevi.
Qualcuno le chiama spirito,
qualcun’altro poesia.
Sono il peso specifico della gioia,
il peso specifico del dolore.
Vivi e confondine il nome!

mercoledì 8 luglio 2020

Quello che non sapevo dell'amore



Quello che non sapevo dell’amore
l’ho capito agitando un dito,
indicando la luna,
strizzando forte gli occhi
imprecando all'infinito:
l’amore non si conosce mai.
Anche quando non c’è,
lo si prova.

martedì 7 luglio 2020

L'Arte Evaporata





Da tempo oramai alcuni raffinati ristoranti sono soliti proporre ai clienti esperienze sensoriali frutto di appassionate ricerche gastronomiche. Materie prime insolite, garanzie di qualità, complesse procedure di lavorazione per chiamare e fissare in memoria la straordinarietà delle realizzazioni culinarie.
Ricordo il parere di un dirigente scolastico, giudicato da tutti una buona forchetta e cultore della cucina, a proposito di una colorata spuma gelificata:” …tanto buona che resti con la fame! Un’ottima frittata d’aria!”. L’aveva apprezzata, ma anche ribadito che la fame gli era rimasta.
Così, non posso non cogliere l’analogia con tanta Arte Attuale. Buona arte, s’intende, con la caratteristica di non saziare. L’animo vive le profonde, complesse, antiche emozioni umane e l’Arte senza dubbio può contribuire a compensarle. E parimenti non c’è dubbio che il naturale bisogno di soddisfare, ad esempio, la Curiosità, di esplorare il nuovo fino a trascendere, venga ben inteso da tanta arte d’oggi. Buona arte, s’intende, ma che ti lascia la fame.
Una fame inconscia – correlata ancora alla Paura, alla Tristezza, anche all'Amore che quotidianamente ci abita – e che non si sazia di affabulazioni interpretative, minimalismi ironici e ludici intrattenimenti dell’Arte Attuale. Buona arte, s’intende, ma che si direbbe leggera, evaporabile, se non evaporata. Come spuma gelificata, buona e poco nutriente.
Se penso ad alcuni pittori del secolo scorso non del tutto consapevoli del loro operare, spesso incompresi, agiti da una visione archetipica (in senso junghiano) e li confronto con alcuni artisti di oggi, inseriti nelle logiche del progetto, della sottile provocazione mediatica legata al culto dell’originalità, se penso a quanto ora prevalga la razionalità comunicativa sul mistero dell’espressione artistica, la velocità sulla lentezza, il sistema sull'individuo, resto basito. Anzi, mi sento denutrito. L’Arte che consola le mie tristezze, che sorregge le mie paure vive nel passato ed inseguire la Curiosità dell’attualità non mi basta. Ahimè, l’Arte Evaporata mi affama…