lunedì 31 agosto 2020

Per te lettore




Mi chiedo spesso perché scrivo in questo blog e, ancor più spesso, perché tu sia qui a leggerlo.
Mi commuove l'idea che malgrado il probabile poco senso del tutto, io abbia potuto continuare, imperterrito, a pubblicare tanti post lo stesso. In fondo ho creduto di far bene e, in fondo, tu hai dedicato il tuo tempo. La Cultura e l’Arte han rappresentato per me “quello che resta” (titolo di alcune mie datate opere pittoriche) ed il loro tramonto attuale, purtroppo è diventato la mia misera sera. La stupidità non mi umilia quanto l’indifferenza. Questa sì unica reale abbondanza.
Resta il fatto che ho motivo ancora per ringraziare. La malattia dell’ostrica è la sua perla. La sua rarità diventa la sua bellezza.


mercoledì 19 agosto 2020

Non un granché








Finisce così. Senza un granché. Il desiderio che accende gli animi, che stimola progetti e muove verso arditi obiettivi, fondamenta sicure non ne ha. Già!, come il luogo comune suggerisce, voluto un milione se ne cercano due e avutene due, se ne cercano quattro. Viceversa, anche il cioccolato, presentato sempre - a colazione, pranzo e cena – inesorabilmente stanca.
Il desiderio sembra sempre altrove, tanto da finire così, senza un granché, per inflazione, compulsione o forse perché la prospettiva è mal posta e l’azione inefficace. Grandi maestri si sono avvicinati alla sua natura percorrendo strade mistiche, filosofiche e psicoanalitiche ed ora anche le neuroscienze provano a contribuire, esplorando i complessi sistemi neuronali della ricompensa. Ma raggiungere un obiettivo, anche per loro, non è un granché. Dopo un’iniziale sensazione di appagamento, anche il benessere viene a noia ed il desiderio ricomincia a muovere la ruota. La mancanza ritorna ad essere padrona e la tensione carbura il motore verso nuove mete.
Gli obiettivi motivanti dunque abbagliano. Se esiste, la sostanza desiderata sembra stare nei valori umani che li sottostanno: dalla sicurezza personale alla sfida avventurosa, dalla solidarietà allo status sociale. Una miriade di profonde esigenze relazionali e non, emotive e cognitive, materiali e spirituali, condizionate dal contesto storico-geografico in cui si vive. Il desiderio pare rincorrere questi valori non raggiungendoli mai, semmai accompagnandoli coerentemente, unico possibile traguardo.
Tutta l’articolata (e incompleta) premessa per giungere a considerare il desiderio di Bellezza artistica, e constatare, ahimè, che persone colte, benestanti e privilegiate, ben diversamente dal passato, si mostrano proprio a ciò poco interessate, partecipi e coinvolte.
I nuovi fortunati potrebbero, ma non coltivano. E non perché manchi loro il valore del Bello, bensì perché questo viene inseguito attraverso obiettivi fuorvianti. Narcisistici, soprattutto. Moltitudini di immagini personali, postate nei social, rigenerate da filtri irreali, opere visive proprie (senza mestiere e con poca Storia dell’Arte) gettate e confuse in cataloghi multimediali, testi di apprendisti scrittori accostati ad aforismi di Grandi, musica usa e getta, turisti indecisi tra un museo ed un ipermercato…Il desiderio perciò ambisce a smartphone aggiornati, a spazi espositivi comperabili, reiterate pubblicazioni a pagamento e a viaggi pubblicizzati… Senza mai incantarsi davanti al talento degli altri. Un bello friabile. Un abbaglio di superficie in mancanza di profondità consapevoli.
Tutto perché finisca così. Senza peccato, senza reato, senza un granché.

venerdì 7 agosto 2020

Homo sapiens





Nella melma del mondo
altro non siamo
che semi della specie
tesi alla luce del cosmo

nella coscienza penosa
di dover essere individui.

mercoledì 5 agosto 2020

L'amore alchimista



Oggi,
anche se pesa e pesa,
il piombo è sospeso
nell'uggia del cielo,
una scheggia traversa
nel mio cuore di bimbo.
Da eterna vedetta
aspetto l’amore
che, dolce alchimista,
lo tramuti in oro.

E, da saggio, oramai
ritengo quell'oro
la semplice attesa.