mercoledì 12 febbraio 2020
L'arte della consolazione
Se qualcuno prova a dirti che la vita è dolorosa, è facile che tu possa iscrivere tale parere all'albo delle banalità e trovare più interessante, semmai, i possibili rimedi.
E l'Arte può rappresentare uno di questi?
Puoi ritenere vero che la bellezza contribuisca a salvare il mondo?
Può essere vero che la celebrazione artistica del Bello, amplificando le meraviglie e tutti gli aspetti positivi dell'esistenza, sappia anche compensare il peso dei negativi.
Per te il mondo è, invece e soltanto, il palcoscenico della tragedia e della tribolazione?
Può essere allora che la rappresentazione del disagio e la sua testimonianza artistica, depositata concretamente nell'opera, sappia concorrere a nutrire un sentimento di compassione verso il destino altrui e trovare, nella condivisione del medesimo fardello, la possibilità di alleggerirne il carico.
Io credo che le due ipotesi non si escludano e coincidano in quella che chiamo Arte della consolazione.
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Sì, io credo, caro Giuseppe, che la bellezza possa salvare il mondo. Per bellezza non intendo il sudiciume vestito a festa, ma intendo la capacità della bellezza naturale, quella a cui non servono tante parole per definirsi; quella bellezza che ti fa sentire a proprio agio in ogni luogo, in ogni tempo... sì, confermo che questa bellezza, se mai dovesse ancora esistere nel futuro, salverà il mondo dall'insignificanza dei sensi dispersi ovunque ci siano false luci. Grazie per questo bel blog e complimenti. Un abbraccio
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