venerdì 14 febbraio 2020

L'Arte intrigante




A trovartelo di fronte, l’improvviso spavento ti ghiaccerebbe. 
“Ma il Minotauro è uno scherzo della mente, un relitto psichico. Il Minotauro non è mai esistito.”
In verità esiste ancora: nel proprio nome, nella sua storia letteraria, nelle opere relative al suo mito e in tutte le considerazioni psicologiche inerenti al suo significato archetipico. Per la psicologia analitica il Minotauro è un simbolo. Unione d’inconscio e conscio. In esso una parte pulsionale, emotiva ed inconsapevole dell’animo umano ha trovato forma, manifestazione e sistemazione.
Possiamo parlare del Minotauro perché qualcuno, anticamente, lo ha descritto, disegnato e collocato in luoghi e tempo. Questo qualcuno ora potremmo chiamarlo Surrealista, Favolista, Sceneggiatore od altro. Certo è che l’Immaginazione umana, da subito, ha dovuto incarnarsi in artisti pittori, scrittori e scultori per tradursi in materia concreta, in opera ed in Storia.
C’è un’Arte perciò che funge da cerniera tra l’enigma oscuro dell’animo e l’epifania della luce cosciente, una capacità rappresentativa di quel che è solo preavvertito, l’abilità di dare voce all'afasia. Un’arte che non insegue la realtà, che non intende essere mimesi della stessa, ma atto generativo e fondamento culturale umano. Una ricerca continua di senso, una sfida all'ignoto e una costante tensione al superamento. Turbolenta e laboriosa. Un’Arte intrigante.

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