Ad ogni primavera mi ritrovo a commuovermi.
Per un piccolo fiorellino purpureo che compare quando l’aria è ancora fredda e che non m’aspetto d’incontrare. Se ne sta lì, in un appartato angolo di mondo, insignificante per grandezza e profumo, e d’improvviso mi riempie gli occhi, di sé e di lacrime, mentre io continuo, più e più volte, a chiedermi come sia possibile tanta bellezza. E dove prima albergasse e perché.
Per un piccolo fiorellino purpureo che compare quando l’aria è ancora fredda e che non m’aspetto d’incontrare. Se ne sta lì, in un appartato angolo di mondo, insignificante per grandezza e profumo, e d’improvviso mi riempie gli occhi, di sé e di lacrime, mentre io continuo, più e più volte, a chiedermi come sia possibile tanta bellezza. E dove prima albergasse e perché.
Al primo caldo, il fiore è ancora lì e la bellezza no.
Rivedo la stessa corolla, la ricordo uguale, ma la bellezza no. Cos'è stato a
rendere opaca la luce ed indifferente tanta grazia?
Può essere che la Bellezza non appartenga alle cose,
vive od inanimate che siano, e risulti piuttosto legata allo sguardo dell’Io, alla
sua intenzione, al suo gioco di relazioni e connessioni emotive. Al significato
loro attribuibile.
Ma al primo caldo il fiore è lo stesso, l’Io (quasi)
il medesimo e la Bellezza no.
Pur guardandolo, riguardandolo con intenzione, volontà
ed attenzione, il fiore comunque, prima o poi, viene a noia. E l’incanto è
rotto.
“Il segreto della Bellezza allora – mi dico - probabilmente
abita il flusso del cambiamento, cavalca il moto continuo degli eventi e quel
conseguente turbamento interpretativo rispetto allo stato nuovo che ha per nome
sorpresa e poi stupore e meraviglia”.
Bisognerà aspettare la novità di un coloratissimo
fiore estivo perché la Bellezza, con il suo inevitabile sbalordimento, possa ritornare
ad entusiasmare l’anima. Oppure basterà il tempo a logorare il ricordo e a portare
a consumo la noia accumulata. O nuova la cosa o poca la memoria.
Ad ogni primavera mi ritrovo a commuovermi.
E dopo
essere stato dimenticato, il fiorellino purpureo ridiventa meraviglioso.
Va da sé che i fioristi vendono cloni d’incroci nuovi. Esotici, strani e belli.
Va da sé che i fioristi vendono cloni d’incroci nuovi. Esotici, strani e belli.
il fiore, caro Giuseppe, è sempre albergato lì... o nei paraggi... eri tu che il quel tempo avevi altri lidi ai quali arrivare, altre cose alle quali pensare. Spesso nella vita ci accade di sorprenderci per cose piccole e fino ad allora insignificanti... e ci chiediamo come abbiamo fatto a non accorgerci di tanta bellezza e meraviglia ma siamo solo noi che abbiamo fretta, sempre... ciao Giuseppe
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