Non sarà cercando scarpe
che troverai le stelle.
E non sarà
cercando stelle
che troverai i tuoi piedi.
Tra cielo e terra
il percorso già storto,
s’è fatto labirinto
di vicoli ciechi.
Ma se la via a perpendicolo
ti appare un inganno,
la nebbia spegne i tuoi occhi
e l’ombra il tuo sole,
tu vola nella melma,
sosta sulla vetta,
prenditi un nome!
È così, dice il profeta,
che un piccolo esploratore
diventa poeta:
non di cosa, ma del come!
Tra cielo e terra, tra scarpe e piedi, tra labirinti e vicoli ciechi... Certo tu hai in mente cose precluse ai miei sensi. Non è sempre facile interpretarti... D'altronde un grande poeta si diletta di questo. Mi è cara la parte finale e identifico la tua via a perpendicolo come un senso vero della vita, che a volte sfugge dalle mani e scompone i concetti. Un mondo di auguri, Giuseppe, al piccolo grande esploratore ch'è in te.
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