giovedì 7 maggio 2020

L'amore cercato





Sarà per un’inconsapevole memoria, un’ancestrale esperienza della Madre e del suo infinito prodigarsi; sarà per il ricordo che al proprio piangere si era consolati, per la propria fame si era nutriti; sarà perché una prodiga credenza celeste ci ha convinti d’esser degni d’amore o sarà perché, da giovani, qualcuno ci ha lusingato nel volerci, a sceglierci, forse anche a desiderarci. Qualcosa sarà accaduto se al pensiero di quel passato corrisponde ora l’idea d’averlo perso, se l’anima punge e tutto appare corroso dal disincanto. Crescere significa: indossare un ruvido e freddo abito stoico ed ammettere che l’Amore non può e non deve esistere? Non accettare la perdita e compensarla con improbabili succedanei sentimentali?
Qualche saggio suppone che l’Amore maiuscolo – genitoriale, filiale, romantico – esista, ma che quello ricevuto sia transitorio, fortunoso e per nulla esigibile. Soltanto quello consapevole, sincero e donato – a sé stessi e agli altri - diventa sicuro e fattibile.
Un Amore che è già. Basta crederci.

1 commento:

  1. Il pensiero di quel passato dev'essere stato importante e non può essere altrimenti perché quando accade di accorgersi di averlo perso può solo volere dire che c'era un contenuto. Sai Giuseppe, io credo che l'amore ricevuto non può essere transitorio, fortunoso, semplicemente perché l'amore ricevuto è quello donato, a sé stessi e ad altri e quindi diventa , come dici tu, sicuro, fattibile.
    Il mio punto di vista per questi tuoi scritti è che, al contrario di tanti scrittori che vogliono fare apparire la prosa come poesia, tu ti sbilanci in parole che possono apparire prosa ma che in realtà, sono pura poesia. E non servono tanti incolonnamenti, non servono rime, né accenti, né metriche qualsiasi. Basta leggerti col cuore e si capisce che la tua è poesia. I miei più sinceri complimenti Giuseppe. Ciao
    agi

    RispondiElimina