Nell'alluvione, per giorni e giorni, tutto di me era
un muscolo teso. Con l’intento di restare a galla. Così, al passare dei mesi. Sino
a che l’acqua oramai fango, sostenendo la testa, ha permesso senza sforzo la
presa dell’aria. E quando la melma s’è fatta secca, anche le braccia han
trovato riposo. Col nuoto sospeso, le gambe più libere han ripreso: una lenta,
progressiva camminata. Ed ora che tutto all'orizzonte è ormai solido, ora che la
sabbia è terra e la terra è roccia, la corsa possibile è un inno alla gioia.
E
tutto appare un acrobatico volo!
E' probabile che questo sia riferito a un sogno? L'intento è quello di restare a galla. Il resto è interpretabile. Sembra quasi tu sia appena uscito da qualcosa che ti obbligava... e così un po' alla volta, apprezzi l'unica cosa che ti appareva impossibile... la libertà di muoverti. Ciao Giuseppe.
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