L’inizio dell’ultimo giorno dell’anno
serba un tempo stonato:
l’intrigo dell’atteso futuro,
la ruggine del tempo andato,
speranza di nuovi arrivi,
rimpianto d’aver vissuto.
L’inizio dell’ultimo giorno dell’anno
è dunque un tempo senza presente:
il caffelatte che sa già di spumante,
il gusto del dolce divenuto fiele.
Il tempio dell’assente.
"il caffelatte che sa già di spumante"... "il gusto del dolce divenuto fiele" bellissimo... solo tu potevi collegare la colazione con la cena. Rischio di diventare monotono nel farti i complimenti, ma ogni volta rimango stupito e te li rinnovo con infinita sincerità. Caro Giuseppe, spero che tu, voi, stiate bene. Un abbraccio, ciao
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