lunedì 23 marzo 2020

Un cielo d'aerei



Altissimi, altissimi
nell'azzurro assoluto.
Assolati metalli,
luminosi riflessi.
Per prati celesti,
liberi liberati.

Da piccolo, vi avrei
creduto degli angeli:
in una scia
di bianchi coriandoli,
un dono di piume
al vento e agli uccelli.

Ora che credo,
su tutto, ai miei piedi,
a voi la speranza
di vedere i miei cieli.



1 commento:

  1. Quella assonanza finale mi sa un po' di rima... e ci sta bene. Io pure l'avrei messa. La poesia parla di cieli e di aerei... Di difficile interpretazione e quindi non mi sbilancio. Come detto in altro luogo e altra ora, a volte sei troppo profondo e io, più di pochi centimetri non riesco a stare sommerso. Ciao Giuseppe.
    agi

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