mercoledì 12 febbraio 2025

La nebbia tardiva

 

Quel po’ di nebbia infine,

non ha saputo stare.

S’era seduto sulla pianura,

com’è suo modo fare,

pensando d’esser bene,

confidando d’ accudire

i pioppi scarni, le foglie marce,

le creature infreddolite e affamate.

Invece al suo partire,

un sole, pur timido e distante,

è sembrato poter dire

quel che a tutti era già chiaro:

chi tronfio s’invita

amaro riparte,

chi troppo si crede,

più che utile, diventa irrilevante.

1 commento:

  1. Essendo un po' spento, oggi mi limito a dire che anche questa è una bella poesia, dal significato certamente più profondo di quello che i miei limiti si affacciano a vedere. Un abbraccio caro Giuseppe, spero alla prossima... ciao

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