Ora il ginocchio scrocchia.
A vent’anni, quand’era
silente,
era emblema d’assenza e salute,
così come l’amore,
che c’era ed era, incosciente,
per grazia ricevuta,
luminoso e presente.
Ora, anche l’amore scricchia
per usura e per danno,
eppure, la cura e il sostegno
gli leniscono l’affanno.
È così che s’impara:
come la fatica e il dolore
costruiscano un senso
e possano offrire il valore
che le cose gratuite,
spesso, non hanno.
Come sono personalmente profonde, le tue poesie. Quello che dici, quello che scrivi, ha il grande merito di porsi in ascolto e di far porre in ascolto... sì, perché anche le parole scritte hanno un suono ed è innegabile il suo gradevole peso, in una società letteraria che crede sempre di essere migliore e che si affanna nel dire, cose che non hanno un senso, un contenuto... E le chiamano poesie... Tu, qui, in poche righe, sprigioni l'intensità dei sentimenti, quelli ancora buoni e cari, che costruiscono rapporti, che fanno capire come "si impara"... "che la fatica e il dolore possono offrire un valore". Ciao carissimo, anche oggi ho imparato qualcosa dal tuo scrivere, dal tuo essere poeta.
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