venerdì 21 febbraio 2025

Lettera a un poeta

 

Ora che la vanagloria

è ben piegata e posta

tra canotte e calzini,

la primavera mi ricorda

che vivrò una volta sola.

Per questo fiuto l’aria

e provo amore

anche tra sassi, merde di cane

e ogni anima sincera.

Lascio in silenzio la carta e il lapis

che tenevo a cuore.

Tu tieniti i premi, i diplomi,

le foto coi potenti per cui scrivi.

Io riprendo l’onore d’esser uomo.

1 commento:

  1. Mi hai letto nel pensiero. Bellissima poesia che s'inebria del valore vero della vita. Dentro al tuo sentimento si riscontra l'amore sincero e privo di compromessi. Sai Giuseppe, ero zeppo di targhe, coppe ed elogi vari ma a un certo punto ho cominciato a ragionare in senso antiorario e ho buttato tutto eccetto qualche fronzolo che ritengo importante par la umanità che esprime nei miei confronti... Ritieniti fortunato per provare ancora questi sentimenti bellissimi e avere ancora la forza di esprimerti in questo senso. Complimenti vivissimi ancora e poi ancora. Un abbraccio.

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