sabato 30 novembre 2024

La madre triste

 

 

Quello che cercavo nei tuoi occhi,

cadeva dai tuoi occhi

come una luce spenta,

dalle palpebre alla bocca,

dall’equatore al polo.

Era allora che cercavo d’aiutarti

come sanno i più sciocchi:

col sorriso e l’ironia,

eppoi con il fare perfetto

di chi non esiste,

non sbaglia e non difetta mai.

Ora so che il dolore umano

è troppo per tutti

e anche i figli non possono

e i bimbi ancor meno.

E solo il tempo è un porto,

un frustolo di cielo sereno.

 

1 commento:

  1. Difficile inserire un commento a questa tua poesia. Mi trovo in imbarazzo come un bambino che ha voglia di dire qualcosa ma gli mancano le parole. Sento il tuo dolore e lo provo a mia volta... la speranza rimane in quel porto, in quel pezzetto di cielo sereno. Ti saluto Giuseppe. Grazie.

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