“Ti aspetto,” mi dice il Tempo sornione
“sempiterno, come sai, io proseguo,
procedo continuo, lineare, certo,
senza mai un meno, senza mai un più.
Al ché, se altro vuoi, vedi tu!”.
“Che mai posso! – rispondo confuso –
se in un’ora di gioia
vivo un mese di sbadigli
e un anno di sbadigli, in me,
vale un attimo di gloria!?”
“Ti aspetto comunque,
– m’interrompe lui ridente –
quando vorrai sarò niente,
quando vorrò sarai niente tu!”
Niente da dire se non ripetere i miei complimenti. Molto bello questo dialogo col tempo. Diciamo che l'ultima riga esprime il concetto nel suo profondo. Ciao Giuseppe, grazie.
RispondiEliminaagi