Non so se un uomo piccolo
pianga lacrime piccole
o celi le grandi all’ombra,
nel buio dell’anima.
L’aiuta un deglutire muto,
un fiato sospeso,
il tenere il cuore paziente
nascosto ai più.
Chi nasce ultimo
sa che tale, spesso, rimarrà:
è nato e vivrà,
formica nel mondo,
desiderando il desiderio
d’essere grande.
Ma di questo ne morrà.
Caro Giuseppe, io credo che l'uomo piccolo, in certi casi nasca più grande della normalità degli uomini. E chiaramente non si parla di statura, ma di umiltà. Conosco persone che non amano ergersi sopra ma che in realtà sono grandi, nel sentire, nell'essere... e conosco persone che amano ergersi vicibilmente almeno una spanna sopra gli altri, ma che in realtà li ritengo piccoli, piccoli uomini e donne. Hai pubblicato una poesia che fa riflettere e ti ringrazio. Alla prossima. Ciao
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