mercoledì 17 luglio 2024

Il faro poetico

 

 

Che la poesia odori di colla e di pece,

usi sillabe incerottate

e tenga versi sospetti,

che frequenti editori indaffarati,

critici distratti

e lettori inesistenti

non è più cosa nuova,

né tanto più importante.

A me, piuttosto giova

che la sua luce fioca,

rimanga un alto faro ancora.

Con quello ogni lucciola cieca

nel buio trova,

da millenni il suo amante.

1 commento:

  1. La luce fioca di una poesia... ma lo sai Giuseppe, che sotto questo aspetto non l'avevo mai cansiderata la poesia? E le tue parole mi fanno pensare che forse, a scrivere ancora qualcosa farei bene, se non per gli altri, almeno per me stesso che la luce, senza la parola, non la so trovare. E ti ringrazio per questo spunto- appunto. Prima o poi, con il tuo permesso e avendo tempo, vorrei recuperare le parole che scrivi, perché, ne sono certo, finiranno per farmi compagnia. Prenderò un quaderno e con la penna trascriverò i tuoi versi, avendo cura di trascrivere il tuo nome in stampatello e quando mi sentirò solo aprirò il quaderno e leggerò. Poi mi dirai. Grazie ancora, ciao

    RispondiElimina