Chissà quanto valga chiedersi
perché a volte le piume pungano,
il sole sorga scuro,
perché il miele degli occhi,
infine, diventi fiele!
Si sa che l’esistere procede faticoso
e che il lamento sterile
non insegna a vivere.
Per questo, volgiti a cercare
chi sa tenerti la mano,
chi conosce rimedio,
anche quando non c’è,
e ti sorride.
Son quelli gli occhi dolci,
dolci per sempre,
la cura fatta d’eterno,
per tutto e per niente.
L’amore presente.
Non ti smentisci. Quando scrivi ti racconti e il tuo essere scorge la strada giusta sulla quale camminare. Ed è una cura, sì, il tuo insieme di parole; le poesie che non mentono e sgorgano sincere... Amo leggerti perché leggerti, in qualche modo, mi sostiene. E questa bella poesia è testimone di un andare, dove le persone si fanno domande e trovano risposte... basta voler vedere al di là della normalità... una risposta c'è. Ti ringrazio Giuseppe. Ti auguro ogni bene a eliminare definitivamente il colore opaco che in questi giorni ti sta accompagnando. Un abbraccio.
RispondiEliminaagi